Nel pomeriggio del 17 Luglio è atteso il passaggio del ramo meridionale di una saccatura che, anche se non porterà l'ingresso di un fronte vero e proprio, potrà comunque essere sufficiente per la nascita di temporali nella Pianura Padana.
Data l'enorme quantità di energia presente, i valori di CAPE elevati, i dew point molto alti, ci si aspetta temporali con updraft esplosivi, grandine anche di grosse dimensioni e forti colpi di vento.
Grazie alla probabile creazione di minimi orografici, lo shear presente (piuttosto blando se preso in sè) potrà essere notevolmente incentivato, aprendo le possibilità per lo sviluppo di supercelle. Considerando tutti questi fattori, tra cui anche il fatto che le basi dei temporali saranno molto basse per via della grande umidità in loco, non è da escludere nemmeno il rischio di qualche vortice.
Verso le ore 4,30 di mattina i primi prefrontali si sviluppano sulla pedemontana del Lago Maggiore, biellese, varesotto e alta pianura novarese.
Alle 10,15 arriva in stazione il mio amico Edo, giunto da Biella per la giornata di caccia. Attendiamo gli altri del gruppo alle 12,30 e partiamo alla volta di Vercelli, nostro target. In tutto siamo 5 persone: io, Edo, Mauro, Andrea da Torino e Alessandro da Vercelli.
Arrivati al target verso le 13,15, entriamo in modalità "attesa": chi si compra da mangiare un panino, chi si beve un caffè...
Passano le mezz'ore e la situazione al satellite è abbastanza "tragica": nessun cumulo all'orizzonte, solo velature e cirraglia poco confortante. Speriamo e confidiamo nell'entrata dell'aria fredda, che dovrebbe essere dopo le 16 circa.
La nostra buona fede è ostacolata dalle temperature e dall'afa che ci circonda e, quando verso le ore 15 passate non scorgiamo alcun cenno di vaga instabilità, iniziamo a scoraggiarci non poco.
Quando ormai ad ogni refresh dell'immagine satellitare seguitano esternazioni infelici e poco ortodosse, finalmente sembra partono diversi cumuli lungo tutto l'arco alpino. Così dal nulla, verso le 16,30 un cumulo ad ovest inizia la sua salita verso l'alto e ben presto diventa un imponente cumulonembo. Saliamo subito in macchina e partiamo verso sud, usciamo alla prima uscita autostradale dopo l'Autogrill e proseguiamo lungo la statale verso ovest. Le stada è pressochè perfetta: una distesa infinita di risaie con ottima visibilità sul lungo.
Ben presto, man mano che ci avviciniamo, si denotano i connotati di una supercella den definita, con chiari dischi supercellulari. Ci fermiamo a fare foto a più riprese, per finire poi a San Genuario. Da qui, non trovando buone opzioni stradali, ci infiliamo in una stradina di campagna sterrata. Per fortuna la stradina è presente su Google Maps, quindi guidiamo il gruppo lungo questa via deserta in mezzo al nulla. Ci fermiamo lungo di essa a fare foto: il meso è veramente vicino, prova diversi tentativi di funnel, tra cui uno parecchio grosso e poco distante da noi. Se il tornado avesse toccato terra, lo avrebbe fatto non molti campi lontano dalla nostra posizione.
Le precipitazioni che lambiscono il bordo del meso si avvicinano e i fulmini nube-terra cadono dietro di noi. Scendono i primi piccoli chicchi di grandine: è ora di spostarsi. Ripartiamo lungo lo sterrato, che sembra perfetto come direzione....finchè...lo troviamo chiuso più avanti con sbarra e lucchetto. Una situazione del genere, in una posizione come la nostra, può essere molto rischiosa. Purtroppo non possiamo fare altro che tornare indietro...iniziano a cadere chicchi di grandine fitti, di 2 cm circa, poi più radi e più grossi, sui 3cm. Mentre scappiamo via, cerco una via alternativa una volta usciti da San Genuario. Intanto, ripensiamo al grosso funnel che avrebbe potuto toccare terra: se lo avesse fatto, si sarebbe mosso proprio verso di noi e quando avremmo tentato di ripartire, saremmo rimasti letteralmente ingabbiati con la strada chiusa....
Una volta fuori dalle precipitazioni ci fermiamo a fare foto al meso dal lato posteriore: notiamo un grosso funnel proteso verso terra, in quei momenti vi può esser stato anche un tornado con un veloce touchdown.
Fuori dal paesino riprendiamo la strada verso ovest, direzione Trino. Costeggiamo così l'updraft che però, dopo poche decine di minuti, sembra indebolirsi. Dopo un veloce consulto, decidiamo di tornare indietro, verso Crescentino, in direzione di una 2° supercella subito dietro quella appena morta. Avvicinandoci scorgiamo nuovamente una gran bella struttura, anche se la base è nettamente più alta della 1° supercella, che si è mangiata parte dell'umidità. Ci fermiamo a scattare foto e anche questa, dopo esser entrata più in pianura, inizia a morire. Più tardi si forma una nuova cella più a ovest, più o meno sempre nelle medesime zone. Da lontano sembra essere una piccola LP. Ci avviciniamo per fare foto, ma si indebolisce via via sempre più, evaporando lentamente.
Ormai il cielo è nettamente più terso di prima, l'aria fredda ha fatto il suo dovere e i "nostri" temporali sono finiti. Riprendiamo la via di casa, dopo strutture veramente belle e mesocicloni striati difficilmente visibili qua al NW in Pianura Padana.
Funnel sulla destra
Grosso funnel
Wall cloud ben contrastata in evidente rotazione
Grosso funnel con possibile touchdown
Particolare di alcuni funnels
Funnel da un cumuletto
2° Supercella
Probabile LP in dissolvimento
VIDEO DELLA CACCIA ALLA SUPERCELLA
VIDEO DELLA SUPERCELLA DI MAURO GRECO-1
VIDEO DELLA SUPERCELLA DI MAURO GRECO -2
VIDEO SECONDA SUPERCELLA DI MAURO GRECO
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