venerdì 23 luglio 2010

Supercella e shelf cloud a Brescia 23 Luglio 2010

Nel pomeriggio del 23 Luglio una nuova saccatura è transitata sul nord Italia, accompagnata da un forte getto in quota che ha incrementato notevolemente lo shear favorendo lo sviluppo di numerose supercelle. In particolare nel NE Italia, Veneto e Friuli nello specifico, numerosi i danni da downburst e grandine, alcuni feriti e purtroppo anche un morto a causa del crollo di un capannone.
Resposabile di molti danni nel mantovano (tra cui una sospetta tromba d'aria) e nel padovano è una supercella partita intorno alle 13:30 dal piacentino. Ecco un'impressionante video che riprende dei downburst nel vicentino: DOWNBURST.

Intorno alle ore 10 inizia la giornata di caccia raggiungendo il nostro primo target, Vercelli. In una macchina siamo io, Mauro, Andrea da Torino, Alessandro da Vercelli e Mauro da Vercelli. In un'altra macchina altri 3 chasers da Genova. Tra le 10,30 e le 12,30 siamo molto indecisi sul da farsi: il Veneto potrebbe essere un ottimo target per il pomeriggio e l'idea di puntare quelle zone continua a girare nelle nostre teste.
Alla fine decidiamo di restare soprattutto quando intorno alle 12,30 diversi cumuli iniziano a svilupparsi in zona. Osservando l'immagine satellitare notiamo però come l'aria fredda sia ancora parecchio lontana dalle Alpi occidentali. Intorno alle 13:30 un primo nucleo si accende nel piacentino; attendiamo 2-3 scatti radar per capire se è solo un falso allarme, ma quando vediamo che continua ad ingrandirsi, decidiamo di buttarci alla rincorsa di quella cella.
Schizziamo nella sua direzione, ma il temporale corre molto veloce...al radar ha una forma impressionante, una supercella dai connotati perfetti. Arriviamo nel mantovano e la cella dista circa finalmente 20 km da noi. Purtroppo in quelle aree non vi sono autostrade che passano "basse" verso est e siamo costretti ad entrare in una statale, la SS10. La cella corre via molto velocemente e noi, quando va bene, ci muoviamo a 60 km/h nel traffico. Il nervosismo inzia a salire alle stelle: ogni volta passiamo circa 30 minuti dopo il temporale nei paesi che ne sono stati colpiti (notiamo anche qualche lieve danno causato dal vento), senza mai raggiungerlo. La situazione è veramente snervante e sfiancante. Alla fine, in zona Legnaro, vicino ormai a Padova, rinunciamo e facciamo retromarcia. Poco dopo aver deciso di tornare indietro, parte una supercella a Casale Monferrato, esattamente dove eravamo fermi alle 12,30 in attesa. A questo punto, dopo un'iniziale cascata di improperi, rimane il silenzio per diversi minuti...
Per circa mezz'ora la supercella nel vercellese è molto bella al radar, poi numerosi temporali partono a nord e nord est e la stessa supercella vercellese diviene parte di una linea di celle.
Rimane un'altra supercella isolata in Lombardia, vicino Brescia, e noi siamo perfetti per intercettarla. Quando arriviamo in zona, la attendiamo e fotografiamo anche una discreta shelf. Il temporale scorre via molto veloce, la wall cloud è visibile per poco. Tentiamo di seguirlo ad est, ma nascono tanti altri nuclei di precipitazione e diventa improponibile ritornare sotto al meso con le strade di quelle zone. Decidiamo di tornare indietro e vediamo che una seconda linea di temporali ci si avvicina da ovest. La attendiamo in zona Ghedi (BS) dove la linea di celle arriva preceduta da una stupenda shelf cloud al tramonto. Ci mettiamo in mezzo ad un prato a fare foto e, quando iniziano a cadere le prime gocce di pioggia sotto la shelf, risaliamo in macchina. Quando mi appresto a chiudere il cavalletto, questo non ne vuole sapere...inizia una scena da Paperissima in cui io, urlando come una matta, brandisco il cavalletto e lo scaglio sul terreno per farlo chiudere. Purtroppo nessuno ha fatto un video di questo momento "trash"...mi aiutano a chiudere il maledetto, ci sono voluti 3 uomini. Alla fine mi si rivolta contro, spaccandosi e mi rimane la sua testa in mano. L'avevo comprato nuovo la settimana prima; vorrà dire che tornerò ad usare quello vecchio pieno di nastro isolante che ha fatto il suo dovere per 2 anni e mezzo senza mai opporsi.
Torniamo a casa circondati da temporali e nuovi updraft che si illuminano con i fulmini. Muovendoci verso ovest, entriamo nella zona con aria tersa, grazie all'entrata di aria fredda e dietro di noi abbiamo la luna con tutti i temporali. Pensare di trovare un punto per fare foto tra Milano e Bergamo è pura utopia.
Arriviamo a casa dopo più di 800 km percorsi...una caccia stile pianure americane in quanto a distanze percorse. A mente fredda, se fossimo rimasti a Vercelli, probabilmente avremmo cacciato molto poco: avremmo visto l'updraft vicino Casale per circa mezz'ora, poi saremmo rimasti imbrigliati nelle precipitazioni della linea che è venuta a formarsi (senza contare che la stessa supercella è splittata e se ne sono formate 2). A quel punto sarebbe stato impossibile portarsi davanti al sistema, per via della velocità con cui si muoveva e la caccia serebbe finita molto presto. Ecco un VIDEO
della supercella di Vercelli di Andrea Colombo.

La supercella nel mantovano


Supercella nel bresciano










Una panoramica





Shelf cloud vicino Ghedi (BS)







Una panoramica



Altra panoramica













VIDEO CUMULONEMBO SUPERCELLA MANTOVA DI MAURO GRECO
VIDEO SUPERCELLA BRESCIA DI MAURO GRECO
VIDEO SHELF CLOUD DI MAURO GRECO
MIO VIDEO RIASSUNTIVO DELLA CACCIA
MIO VIDEO: AFTER THE CHASE

sabato 17 luglio 2010

Supercelle, funnel, grandine zona Crescentino-VC- 17/07/2010

Nel pomeriggio del 17 Luglio è atteso il passaggio del ramo meridionale di una saccatura che, anche se non porterà l'ingresso di un fronte vero e proprio, potrà comunque essere sufficiente per la nascita di temporali nella Pianura Padana.
Data l'enorme quantità di energia presente, i valori di CAPE elevati, i dew point molto alti, ci si aspetta temporali con updraft esplosivi, grandine anche di grosse dimensioni e forti colpi di vento.
Grazie alla probabile creazione di minimi orografici, lo shear presente (piuttosto blando se preso in sè) potrà essere notevolmente incentivato, aprendo le possibilità per lo sviluppo di supercelle. Considerando tutti questi fattori, tra cui anche il fatto che le basi dei temporali saranno molto basse per via della grande umidità in loco, non è da escludere nemmeno il rischio di qualche vortice.

Verso le ore 4,30 di mattina i primi prefrontali si sviluppano sulla pedemontana del Lago Maggiore, biellese, varesotto e alta pianura novarese.
Alle 10,15 arriva in stazione il mio amico Edo, giunto da Biella per la giornata di caccia. Attendiamo gli altri del gruppo alle 12,30 e partiamo alla volta di Vercelli, nostro target. In tutto siamo 5 persone: io, Edo, Mauro, Andrea da Torino e Alessandro da Vercelli.
Arrivati al target verso le 13,15, entriamo in modalità "attesa": chi si compra da mangiare un panino, chi si beve un caffè...
Passano le mezz'ore e la situazione al satellite è abbastanza "tragica": nessun cumulo all'orizzonte, solo velature e cirraglia poco confortante. Speriamo e confidiamo nell'entrata dell'aria fredda, che dovrebbe essere dopo le 16 circa.
La nostra buona fede è ostacolata dalle temperature e dall'afa che ci circonda e, quando verso le ore 15 passate non scorgiamo alcun cenno di vaga instabilità, iniziamo a scoraggiarci non poco.
Quando ormai ad ogni refresh dell'immagine satellitare seguitano esternazioni infelici e poco ortodosse, finalmente sembra partono diversi cumuli lungo tutto l'arco alpino. Così dal nulla, verso le 16,30 un cumulo ad ovest inizia la sua salita verso l'alto e ben presto diventa un imponente cumulonembo. Saliamo subito in macchina e partiamo verso sud, usciamo alla prima uscita autostradale dopo l'Autogrill e proseguiamo lungo la statale verso ovest. Le stada è pressochè perfetta: una distesa infinita di risaie con ottima visibilità sul lungo.
Ben presto, man mano che ci avviciniamo, si denotano i connotati di una supercella den definita, con chiari dischi supercellulari. Ci fermiamo a fare foto a più riprese, per finire poi a San Genuario. Da qui, non trovando buone opzioni stradali, ci infiliamo in una stradina di campagna sterrata. Per fortuna la stradina è presente su Google Maps, quindi guidiamo il gruppo lungo questa via deserta in mezzo al nulla. Ci fermiamo lungo di essa a fare foto: il meso è veramente vicino, prova diversi tentativi di funnel, tra cui uno parecchio grosso e poco distante da noi. Se il tornado avesse toccato terra, lo avrebbe fatto non molti campi lontano dalla nostra posizione.
Le precipitazioni che lambiscono il bordo del meso si avvicinano e i fulmini nube-terra cadono dietro di noi. Scendono i primi piccoli chicchi di grandine: è ora di spostarsi. Ripartiamo lungo lo sterrato, che sembra perfetto come direzione....finchè...lo troviamo chiuso più avanti con sbarra e lucchetto. Una situazione del genere, in una posizione come la nostra, può essere molto rischiosa. Purtroppo non possiamo fare altro che tornare indietro...iniziano a cadere chicchi di grandine fitti, di 2 cm circa, poi più radi e più grossi, sui 3cm. Mentre scappiamo via, cerco una via alternativa una volta usciti da San Genuario. Intanto, ripensiamo al grosso funnel che avrebbe potuto toccare terra: se lo avesse fatto, si sarebbe mosso proprio verso di noi e quando avremmo tentato di ripartire, saremmo rimasti letteralmente ingabbiati con la strada chiusa....
Una volta fuori dalle precipitazioni ci fermiamo a fare foto al meso dal lato posteriore: notiamo un grosso funnel proteso verso terra, in quei momenti vi può esser stato anche un tornado con un veloce touchdown.
Fuori dal paesino riprendiamo la strada verso ovest, direzione Trino. Costeggiamo così l'updraft che però, dopo poche decine di minuti, sembra indebolirsi. Dopo un veloce consulto, decidiamo di tornare indietro, verso Crescentino, in direzione di una 2° supercella subito dietro quella appena morta. Avvicinandoci scorgiamo nuovamente una gran bella struttura, anche se la base è nettamente più alta della 1° supercella, che si è mangiata parte dell'umidità. Ci fermiamo a scattare foto e anche questa, dopo esser entrata più in pianura, inizia a morire. Più tardi si forma una nuova cella più a ovest, più o meno sempre nelle medesime zone. Da lontano sembra essere una piccola LP. Ci avviciniamo per fare foto, ma si indebolisce via via sempre più, evaporando lentamente.
Ormai il cielo è nettamente più terso di prima, l'aria fredda ha fatto il suo dovere e i "nostri" temporali sono finiti. Riprendiamo la via di casa, dopo strutture veramente belle e mesocicloni striati difficilmente visibili qua al NW in Pianura Padana.










Funnel sulla destra


Grosso funnel

Wall cloud ben contrastata in evidente rotazione


Grosso funnel con possibile touchdown

Particolare di alcuni funnels



Funnel da un cumuletto

2° Supercella









Probabile LP in dissolvimento


VIDEO DELLA CACCIA ALLA SUPERCELLA
VIDEO DELLA SUPERCELLA DI MAURO GRECO-1
VIDEO DELLA SUPERCELLA DI MAURO GRECO -2
VIDEO SECONDA SUPERCELLA DI MAURO GRECO